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Anna Politkovskaya, uccisa davanti al suo appartamento, il 7 ottobre 2006, era la voce solitaria del dissenso in Russia, criticava l’operato di Vladimir Putin, osservava con puntualità il conflitto ceceno. Chi l’assassinò pensò così di poterla far tacere per sempre e, invece, dopo la sua tragica morte, le parole della Politkovskaya sono sopravvissute con ancor più forza di prima. Un ritratto della Russia contemporanea, delle sue contraddizioni e dei problemi che affliggono la democrazia di questo grande Stato.
Sabato 11 alle ore 20.30 presso il Fondo Verri di Lecce secondo appuntamento con la rassegna “Pagine nascoste”, organizzata dal Cineclub Fiori di Fuoco in collaborazione con