Syd Barrett aveva una stanza a sé. Colori attorno. In manciate. Mucchi. Le note. Syd Barrett ha disegnato bagliori, intuitivi riflessi. A metà fra uno spaccato psichedelico barrettiano, una casa chiusa di parole dove l'orgia delle impressioni comprime il suono. Nel condensato spazio della riflessione. Amo l'intuito che ha in sé la parola intuizione. Perché in essa vive un attento esame della parola vita. Intuitivi riflessi, uno spaccato barrettiano di riflessioni, di Giuliano Ingrosso e Teresa Lutri, novembre 2010.
La vita è una stanza attraverso cui passano tutti. Ma solo alcuni tracciano il loro segno sul muro. I poeti, i profeti non sono altro che testimonianze. Prove. Hanno
Il frammento. Lo spazio breve del tempo. L'internettiano miroir dello svilimento. Dello spazio appesantito delle nostre emozioni. Illuse. Stracciate. Frantumate di cartone. Di pezza. Di stoffa chimica. E pianti. In materiali non riciclabili. Il frammento. Lo spazio veloce del raccontare.
Frammento 1.occhiali scuri vintage sul tavolo. un mazzo di chiavi. l'anestesia ancora in
Puntò la pistola contro l'amore e gli sparò addosso. Perché nessuno crede al mondo incantato delle parole di un mondo in televisione. Perché. Oggi l’apostrofo rosa fra le parole t’amo è gonfio come due occhi pesti, cerchiati marchiati di nero. Oggi. La via è fatta di spazi brevi. Ore. Sussulti. Minuti. Sguardi assurdi. Per questo il frammento. I frammenti. Tre frammenti di Teresa Lutri. Brevi decisi concisi come uno sparo, scheggia
"Coma Moon" di Zara Veleno, premiata al Concorso Il Federiciano 2010, lirica imbevuta in stracci di parole, alla luce riflessa della luna scartata via dalle prime ore del giorno. Poi. Della luna sussurrata appena. Sussurrata sulla pelle di un cielo colorato di tramonto. "Coma Moon". A metà fra la "Girlfriend in a Coma" degli Smiths e "Who killed Mr Moonlinght" dei Bauhaus. Tetra agonizzante. Di una sostanza pallida. Posata sul rivolo poetico di una
Accompagnami per favore
in questo inesplorato sentiero
che chiamiamo vita.
Aiutami a non dimenticare.
Vienimi incontro quando
il giorno seguente
avrò già cambiato idea e mi chiederò
il perché di quell’altra.
Sostieni la mia flebile memoria ed
altalenante razionalità.
Spero di non pretendere troppo.
Avrò cura di te ogni giorno.
Grazie caro diario
Comuncè, Giovedì 3 dicembre 2009
Caro Diario,
ormai è fatta! Almeno così si dice in
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