29 Aprile 2024

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Driiiin, driiin, driiin… - Pronto? - Lunedì prossimo sei libero, vero? - Aris, sei tu? - Sì, sono io. Allora, lunedì lavori o no? - In effetti è il mio prossimo giorno libero, perché? - Perfetto, procurati un costume ottocentesco che andiamo ad una festa. - In che senso, scusa? - chiedo allibito. - Nell’unico possibile, lunedì c’è una festa in maschera molto esclusiva, la chiamano “la Deboscia”. Non chiedermi come, sono riuscito ad avere quattro biglietti. Io ci vado con mia moglie e ci piacerebbe veniste anche tu e la tua compagna. Che ne dite? - Nemmeno sotto tortura. - E perché? - Per cominciare ci sono cinquanta gradi all’ombra e mi stai chiedendo di indossare abiti che tendenzialmente sono di velluto, poi detesto il carnevale a

Sotterranei Castello Carlo V a Lecce

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“Raggiungimi davanti al Castello Carlo V alle 23.30. È necessario che arrivi in orario, altrimenti non venire proprio”, questo è il testo del messaggio che Aristodemo mi ha inviato alle 22.45. Sto cominciando ad abituarmi ai misteri che questo ragazzo mi propone e, ad essere onesti, essendo un appassionato del genere, mi diverto un mondo a scoprirli grazie a lui. Aris è un grande conoscitore delle storie oscure di Lecce, soprattutto quelle avvenute nei secoli passati, ed io sono uno scrittore

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La pensione è in centro, a pochi passi dalla statua di Pessoa e costa poco, anzi pochissimo. Unico neo: fa schifo e questo, invece, mi costerà carissimo. Da quando l'ho arbitrariamente prenotata su internet, attratto dalla posizione centrale e, soprattutto, dal prezzo irrisorio, Elisa non ha smesso di tormentarmi. "Vedrai, sarà una bettola!", oppure , "Senti Pietro, non viaggiamo praticamente mai, una volta che succede non ho voglia di ritrovarmi in un postaccio scomodo e sporco", queste sono

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(Campomarino) A svegliarmi non è la voce di mia madre, che per la sesta volta ripete la sua sveglia: “Paolo” e uno e due e tre, “Paolo, alzati che sono quasi le dieci”. No, ormai questa litania si è guadagnata un posto nel mio dormiveglia. A svegliarmi è un odore, anzi è l’odore dell’estate del 1985. L’estate dei miei 12 anni. L’estate del polpo al sugo e del suo olezzo pungente, dolciastro, appiccicoso, nauseante. - Eeeeebastaaaaaa! – mugolo con la faccia sprofondata nel cuscino per

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Quando arrivò a destinazione, Sebastiano Lombardi, detto Seba, era stanco e di pessimo umore. Parcheggiò l’auto presa a noleggio meno di un’ora prima all’aeroporto di Brindisi, recuperò il trolley dal bagagliaio, inserì l’allarme e, finalmente, si guardò intorno per capire in che razza di luogo lo avessero spedito stavolta. Era uscito dal suo appartamento di Milano alle cinque e mezza del pomeriggio per imbarcarsi a Malpensa e arrivare a destinazione alle undici meno un quarto. “Ci vuole meno ad

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