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Domenica 8 marzo (ore 20 - ingresso 8 euro) in scena l'attore calabrese Francesco Colella con Zigulì dall'omonimo libro di Massimiliano Verga con adattamento e regia di Francesco Lagi. Vincitore di un Premio Ubu e con ha alle spalle importanti collaborazioni a teatro con, tra gli altri, Luca Ronconi, Carmelo Rifici, Federico Tiezzi e con una lunga esperienza anche al cinema (Mimmo Calopresti, Luciano Ligabue, Paolo Sassanelli, Laura Morante) e in serie tv (Zero Zero Zero, Sotto Copertura, Trust, Don Matteo, I delitti del Barlume e molte altre), Colella è tra i fondatori con il regista Francesco Lagi della compagnia Teatrodilina che produce lo spettacolo con Fondazione Sipario Toscana. Organizzato da ODV Kairòs in collaborazione con Passi Comuni.
Zigulì è un diario intimo che racconta un’esperienza estrema di paternità, il rapporto denso e accidentato fra un padre e un figlio disabile. Un testo vivo, che non dà appigli per trame o drammaturgie articolate. È fatto di spunti e di frammenti, di cocci e di slanci emotivi. Parla della possibilità e della capacità di queste due persone di contaminarsi l’uno con l’altro. È la fragilità di un padre di fronte alla disabilità del figlio. La paura e il desiderio del-la morte. Il bisogno intimo di sparire. La pallina dolce di una caramella e l’amaro di una lingua che lecca per terra. I legni da raccogliere e da intagliare, levarne la crosta per accarezzare le impurità, i nodi. La camicia che si sporca sempre, che prima di u-scire è sempre da cambiare e che comunque sempre rimane sporca. Il lupo che il pa-dre, prima o poi, vorrebbe incontrare. E poi le testate, le spinte, i morsi, i graffi tra gli abbracci e le esplosioni di risate. E, qualche volta, i baci. Perché in questa storia, che è soprattutto una storia d’amore, tutto accade disordina-tamente, senza nessun galateo sentimentale.