Era tutto pronto, venerdì sera, per la festa tanto attesa, ma qualcosa non è andata per il verso giusto e l’urlo liberatorio dei tifosi giallorossi, accorsi in massa allo stadio e nelle principali piazze del Salento, è imploso dentro, lasciando il posto ad una cocente delusione.
Il Lecce per due terzi della gara ha dominato contro il Cesena poi, sul più bello, qualcosa si è spento. Forse la tensione e l’illusione di avercela fatta hanno giocato un brutto scherzo a Giacomazzi e compagni, forse la paura di vincere o l’eccessiva euforia generale sempre controproducente ha preso il sopravvento, forse il Cesena ci ha creduto fino all’ultimo, rovinando, sul filo del traguardo, la festa giallorossa. Ci ha pensato Malonga a tirare fuori dal cilindro due reti da manuale del calcio, ribaltando nel finale il risultato. Due reti che, comunque vada, i salentini non dimenticheranno per un pezzo.
Ora, dietro al Lecce, il Brescia, vincendo a Modena, si è portato a soli quattro punti e si candida alla promozione diretta con il Cesena.
Bisogna stare attenti a non sciupare tutto, bisogna mantenere la calma e la concentrazione per chiudere definitivamente il discorso promozione con una vittoria a Vicenza.
Ad un anno esatto dalla storica impresa, giunge l’amara retrocessione del Gallipoli che, adesso, rischia anche il fallimento. Come dire: al danno anche la beffa.
Negli ultimi giorni circolavano voci di un probabile acquirente misterioso pronto a salvare capra e cavoli, ossia quello che rimane da salvare.
Anche contro la Reggina i galletti hanno disputato una partita dignitosa che non è bastata a tenere accese le ultime speranze di salvezza.
Di una tristezza infinita il funerale simbolico fatto, dai tifosi giallorossi, al Gallipoli lunedì 17 maggio, anniversario della ormai leggendaria promozione in serie B.

Stefano Bonatesta