
La squadra toscana vista al "Picchi" è impresentabile per il campionato cadetto.
Il Lecce l'ha dominata in lungo e largo ergendosi notevolmente dal livello pressoché ridicolo degli undici presentati in campo da Lucarelli. Senza voler infierire più di tanto ma limitandoci a ciò che si è visto, potremmo catalogarla ad un gruppo da "oggi le comiche".
Nulla da togliere alla prestazione dei giallorossi, da ritenere ottimale rispetto agli avversari, ma il valore della gara e degli stessi giocatori vanno visti prospetticamente quando si affronteranno contendenti degni di tal nome.
Già nel primo terzo di gara il bottino dell'uno a zero favorevole si poteva incrementare con altri gol che la sciagurata retroguardia amaranto non riusciva proprio ad evitare.
A segnare inizialmente è stato La Mantia, attaccante ingaggiato con spese alterate, che il mister leccese riteneva giù di forma e bisognevole di cure atletiche a lunga gittata.
Bis e tris di reti vengono a firma del novello "enfant prodiga" Palombi che ha approfittato delle gentili concessioni livornesi.
La rinnovata squadra di Liverani, che continua il suo vezzo di sorprendere anche se stesso in fatto di schieramenti, ha disputato un match esemplare tanto da lasciare tutti dubbiosi sul valore eccelso dei singoli, rapportato a quello dei restanti cadetti.
Aspettando le prossime imminenti gare con Cittadella e Verona, squadre di alto calibro, per una cognizione più esatta di ruolo e capacità, i salentini possono godersi un trend favorevole che se ripetuto aprirà spiragli impensabili per il futuro dei giallorossi.