Inaugurata il 4 marzo la mostra "Marc Chagall - Il segno dell'anima" sarà visitabile a Lecce presso il Castello Carlo V fino al 29 maggio 2011. La mostra ospita opere realizzate fra il 1923 ed il 1973 appartenenti a tre cicli diversi:

"Le anime morte" - ispirate all'opera di Nikolaj Gogol

"Le favole di La Fontaine"

"La Bibbia"

 
Fra tecniche di acquaforte e litografie, si snodano le tre diverse serie di opere in mostra, per un totale di circa 80 lavori, e che raccolgono un arco di tempo, artistico e non, che nella vita dell'artista si compone di 50 anni fra vicende personali letterarie e favolistiche, fra bianco e nero e colori, l'arte di costruire voli, la manipolazione propria dell'immagine, dell'artista che assume a sé il ruolo, attraverso il suo corpo, di una legittimazione del momento immaginifico, della visione del mondo biblico resa possibile dal sogno, fiabesco, di un surreale pittorico. La spiritualità di Chagall, artista russo, ebraico, nella sua educazione religiosa, si fa prorompente nelle opere in mostra, come in gran parte della sua produzione artistica, e si intreccia con la vicinanza che l'artista ha avuto con parte dei maggiori movimenti del '900. È un mondo capovolto. Sovvertito. Sottoposto a nuove leggi fisiche, quelle della creatività dello spirito. Del mirare. Oltre. Dello sguardo che è già posto dove la creazione del volo è necessità, stimolo, incontro. Liturgia del suo vivere. Il volo. La rivoluzione. Il segno "dell'ottobre" russo. Tangibile. La partecipazione reale. Forte. Il senso pratico dell'agire. Il segno insanguinato della vita. Della pittura dell'anima. Capovolta. Stravolta. Straziata. Dissanguata tela dove fu il segno lo spazio il tempo l'armonia. Quella del liberare. Traslare le immagini da una realtà che è quella che ci circonda per donarle al mondo, al sogno, alla fuga del segno, del gesto, del verso che l'anima stringe attorno al colore.

Francesco Aprile