Mercoledì 20 aprile presso il Castello Aragonese di Otranto (Le) si è tenuta l'inaugurazione ufficiale della mostra “Dalla chioma di Athena. Donne oltre i confini“ con immagini di Giancarlo Montelli e testi di Valeria Palumbo organizzata, all’interno del contenitore culturale gestito dalla Società cooperativa Sistema Museo di Perugia e dall’Agenzia di Comunicazione Orione di Maglie, in collaborazione con Provincia di Lecce, Museo Provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce e Comune di Otranto.
La mostra sarà aperta sino al 22 maggio – ingresso 3 euro, ridotto 2 euro.
La mostra include 21 ritratti di Giancarlo Montelli. Ci sono state le rivoluzionarie di professione, da Eleonora de Fonseca Pimentel a Rosa Luxemburg. C’è chi l’ha fatto part-time, come Tina Modotti. E chi ha rivoluzionato l’arte, come Isadora Duncan. Ci sono state quelle che ribelli non si sentivano affatto, come Leni Riefenstahl e Marie Curie, ma hanno fatto cose che nessuno al mondo avrebbe immaginato. E quelle che il mondo l’hanno girato e rigirato come Nellie Bly, Alexandra Néel-David e Amelia Earhart. In poco più di due secoli, dai riccioli di Athena è saltata fuori una genia sempre più agguerrita di donne. Difficile contenerle. Irresistibile ritrarle.
Eccezioni? Certo. L'onda grande delle donne seguiva la corrente: vivevano nel cono dell'ombra maschile. Ma alcune, tra la fine del Settecento e il Novecento, hanno detto no.
Sono uscite di casa, hanno esplorato il mondo, l'hanno modellato, riscritto, ridisegnato, studiato, contestato. A volte sono salite per questo sulla forca, altre volte hanno strappato un Nobel. Il prezzo è sempre stato altissimo.
A loro, ai loro profili esaltanti e spesso contraddittori, è dedicata questa mostra di ritratti elaborati da Giancarlo Montelli contenuti anche in un libro per l’edizione Odradek, con i testi della giornalista Valeria Palumbo. Non un'agiografia. Al contrario. Piuttosto, una raccolta di ritratti, in prosa e pennello, che demolisce i miti del Romanticismo, dell'amore come destino. Del silenzio e della modestia come vocazione. E riscopre l'azione come autentico talento femminile.
La mostra sarà aperta sino al 22 maggio – ingresso 3 euro, ridotto 2 euro.
La mostra include 21 ritratti di Giancarlo Montelli. Ci sono state le rivoluzionarie di professione, da Eleonora de Fonseca Pimentel a Rosa Luxemburg. C’è chi l’ha fatto part-time, come Tina Modotti. E chi ha rivoluzionato l’arte, come Isadora Duncan. Ci sono state quelle che ribelli non si sentivano affatto, come Leni Riefenstahl e Marie Curie, ma hanno fatto cose che nessuno al mondo avrebbe immaginato. E quelle che il mondo l’hanno girato e rigirato come Nellie Bly, Alexandra Néel-David e Amelia Earhart. In poco più di due secoli, dai riccioli di Athena è saltata fuori una genia sempre più agguerrita di donne. Difficile contenerle. Irresistibile ritrarle.
Eccezioni? Certo. L'onda grande delle donne seguiva la corrente: vivevano nel cono dell'ombra maschile. Ma alcune, tra la fine del Settecento e il Novecento, hanno detto no.
Sono uscite di casa, hanno esplorato il mondo, l'hanno modellato, riscritto, ridisegnato, studiato, contestato. A volte sono salite per questo sulla forca, altre volte hanno strappato un Nobel. Il prezzo è sempre stato altissimo.
A loro, ai loro profili esaltanti e spesso contraddittori, è dedicata questa mostra di ritratti elaborati da Giancarlo Montelli contenuti anche in un libro per l’edizione Odradek, con i testi della giornalista Valeria Palumbo. Non un'agiografia. Al contrario. Piuttosto, una raccolta di ritratti, in prosa e pennello, che demolisce i miti del Romanticismo, dell'amore come destino. Del silenzio e della modestia come vocazione. E riscopre l'azione come autentico talento femminile.