
Lecce ci parla dietro le facciate barocche e Franco Ungaro ha percepito le voci. Impiegando un efficace strumento, come la scrittura, svela l’anima nascosta della nostra terra. La recente pubblicazione sta già riscuotendo notevole successo grazie anche al messaggio che si rivela fra le righe e che sprona il lettore, l’ascoltatore, il cittadino, a comprendere che “la cultura sia un bene comune indispensabile”. Per esprimere il nobilissimo concetto, lo scrittore si serve di Pier Paolo Pasolini e di Carmelo Bene che, come lui, avevano una forte tensione morale. Così citando i loro pensieri compone un libro ricco di argomenti, spaziando tra passato e presente, senza avere una condizione temporale, raccontando una storia senza tempo che descrive il senso dei nostri giorni. La fluidità del romanzo regala una sinuosa lettura, in grado di accostare le diversità tematiche con sublime maestria.
di Paola Bisconti