Sempre meno spazio si dedica alle recensione dei bei libri. Per scovarli sembra quasi di dover cercare un ago in un pagliaio eppure sono lì, impreziosiscono gli scaffali delle librerie, profumano “di carta” le case editrici, occupano un trafiletto nei quotidiani locali, attirano gli spettatori nelle serate di presentazione del volume nei vari paesi ma soprattutto una volta che sono stati letti riempiono il cuore, saziano la pancia, ti consolano e gratificano come se averli letti comporta la stessa fatica impiegata nell’averli scritti. Sembra strano ma può accadere, proprio come quando si legge “Storiarsi - Racconti dal Ser -T di Lecce”, Edizioni Stampa Sud. Gli autori non lo fanno per professione ma non è detto che lo potrebbero diventare dato che la loro particolare sensibilità caratterizza ogni narrazione. Loro sono gli utenti della comunità terapeutica diurna che hanno lavorato in un progetto diretto dal Fondo Verri e dagli operatori della struttura e insieme hanno curato la pubblicazione che è stata possibile grazie alla quota regionale del Fondo Nazionale di lotta alla droga. Il racconto è stato lo strumento prediletto dai pazienti ex-tossicodipendenti che attraverso le parole hanno liberato il loro malessere interiore per sostituirlo con l’armonia della scrittura. La solitudine ricoperta dai silenzi è diventata una condivisione di messaggi autentici generati dalla sofferenza e trasformati poi in un volo di parole, sentimenti, emozioni, racconti di vita vissuta, a tratti sprecata e poi recuperata … grazie anche ad un bel libro!