Una raccolta di opere d’arte del giovane Francesco Cuna potrebbe essere il regalo di Natale più appropriato a chi ama lasciarsi coinvolgere dalla pittura e dalle simmetrie impossibili che il libro “Super simmetry”, edito da Kurumuny, ci propone. Pubblicato a fine ottobre, il grande volume raccoglie alcune opere realizzate tra il 2009 e il 2011 come quella che caratterizza la copertina: un grazioso bambino, dall’espressione innocente e malinconica, dai tratti eleganti e aristocratici e un corpo completamente nudo ricoperto da una serie di tatuaggi. Nell’arte di Francesco Cuna, giovane trentenne galatinese, nulla è banale o scontato perché l’artista è in grado di cogliere gli aspetti più improbabili della realtà, ribellandosi alle leggi delle proporzioni, della prospettiva. Senza avere la pretesa di dire qualcosa, Cuna intende comunicare attraverso il silenzio delle sue immagini, dei suoi personaggi sospesi nell’alone di mistero che li circonda. Sfogliando le prime pagine del libro si legge la dedica rivolta “A mio padre Fedele e alla sue pietre”, segue la prefazione di Giovanni Matteo che prepara il lettore a cogliere le sorprese che riservano le immagini come “le simmetrie bizantine, le prospettive inattese, i canoni proporzionali aggirati, i volti imperscrutabili”. Continuando in questo viaggio artistico incontriamo un violinista che suona con il corpo mezzo affondato nella neve, un uomo travestito da orso che si toglie la maschera per prepararsi una sigaretta, una donna avvolta in un burqa che lascia intravedere il volto seduttivo e misterioso, e ancora un cavalluccio posizionato sui mattoncino lego. Francesco Cuna è un artista che amplia il ventaglio dei suoi interessi anche in altri settori come la musica e la cinematografia. Ha curato, infatti la regia del film “Pittogrammi” e per il “Locomotive Jazz Festival” di Sogliano Cavour ha suonato con grandi musicisti. L’arte di Cuna è conosciuta anche negli Usa dove nel 2007, in occasione del quattrocentesimo anniversario dei primi insediamenti europei nel territorio americano, ha realizzato un affresco di grandi dimensioni all’interno del “The Prizery Museum Art Center of South Boston”.