
L’esordio letterario di Gianni De Blasi, regista di professione, è la conferma di quanto lui stesso afferma nel suo blog “la creatività nell'audiovisivo si può propagare con forza anche al di fuori dal cinema e talvolta lo spot pubblicitario, il video musicale e le varie forme di racconto breve possono offrire spunti e soluzioni narrative dal ventaglio più ampio”. Nella raccolta, fra le libere parole, si dilegua la razionalità e si lascia spazio alla fantasia che genera “filastre” e non semplici o banali filastrocche.
Si tratta di pensieri scritti in situazioni di smarrimento, la cui stesura ha aiutato l’autore ad affrontare con più serenità difficili circostanze. “Ho pensato” dichiara De Blasi “che questo cantilenare ciò che percepivo fosse una sorta di cura autoindotta”. Un insolito rimedio che ha partorito versi dal retrogusto amaro, acre, forte. Nasce così un gioco che diventa un libro dove si parla di cose da grandi col ritmo dei bambini.
di Paola Bisconti