Giovedì 5 febbraio, Amerigo Verardi e Marco Ancona, live al Goldoni di Brindisi.

Uniti da una prima collaborazione, tornano a suonare insieme dopo cinque anni, ora, con una seconda collaborazione che presto li porterà in studio per la registrazione di un album, Amerigo Verardi, Il Genio indiscusso del rock italiano, e Marco Ancona, chitarra e voce nei Bludinvidia, musicista cult della scena underground italiana.

Il luogo che ospiterà questo ritorno è il Goldoni di Brindisi, per un ritorno sulle scene più che infuocato.
La musica prende posizione nell'aria che assume consistenza e peso, intorno, ed è un tarlo che ti scava dentro. Passione e possessione.
Amerigo Verardi, parte negli anni '80 con un'avventura che sembra senza fine, tanto è grande la qualità che porta in scena. Lui è il Re, nell'atto della creazione domina lo strumento a corde, voce e chitarra, con assoluta destrezza e prontezza di riflessi, fisici e mentali, per una musica che è fresca e aggressiva, accompagnata, nell’occasione, dal sound graffiante della chitarra di Marco Ancona.
Verardi genera avventure musicali di rara bellezza, gemme rare nel panorama musicale italiano.
Dagli inizi con gli Allison Run, ai Lotus, ai Lula, dal cantato in inglese a quello in italiano il passo è breve, soprattutto perché la differenza non c'è. La musica non accusa il colpo: qualità è sempre qualità.
Verardi si è imposto nel corso degli anni come una delle icone storiche del rock made in Italy e non solo. Artista di talento, talento che gli viene universalmente riconosciuto, la stampa inglese non fa che sottolinearlo, la stampa specializzata lo pone come unico italiano accanto a figure di rilievo assai ingombranti come Syd Barrett.
Propone un sound sempre audace,  che non conosce l’ingiallirsi delle pagine del tempo e che si dimostra sempre attento e nuovo, mai banale o già sentito, accompagnato da una scrittura sempre a grandi livelli, morbosa e carnale che prende peso e forma quando si agita nell’aria, mossa dallo strumento a corde, voce, che Verardi manovra accompagnandolo con le note della sua chitarra.

Beatles, il rock degli anni '70, un pizzico di blues e noise. Marco Ancona inizia il suo personalissimo percorso musicale all'età di 5 anni. L'ascolto. Questo il primo contatto. Dischi su dischi, ascolti su ascolti e l'orecchio, inspiegabilmente tende anima e corpo alla musica. Intorno ai dieci anni inizia a suonare la chitarra ed ora, come quando aveva dieci anni, continua a suonare, interessato soltanto alla musica ed ai suoni che uno strumento, la chitarra, può produrre, suoni che accompagnano melodie, che accompagnano parole. Percuotere una chitarra fatta di vene che pulsano. L'animo umano che si tende allo strumento e viceversa. Chitarrista e voce nei Bludinvidia, collabora ad una miriade di progetti paralleli, dalle collaborazioni con Stefano Scuro dei Logo, a quella con l'eruzione del genio creativo di Amerigo Verardi. Chitarrista culto della scena underground salentina, si fa portatore di un sound che paga un debito molto alto ai Beatles ed alla scena inglese, allo stesso Verardi, al rock targato anni '70, un po' rock, un po' blues, che non disdegna i suoni sporchi, a volte pesanti, a volte leggeri, del noise.

Francesco Aprile