Giovedì e venerdì, selezioni per Italia Wave all'Istanbul Café di Squinzano.

Dieci gruppi, quattro serate e come obiettivo la finale pugliese di Italia Wave. Le selezioni live all'Istanbul prendono il via giovedì 19 marzo con i live di Aioresis, Lola and the lovers, Straneffetto e QCK.

I QCK si definiscono Funk/Shake. Si formano nel 2007 con l'idea di mettersi in gioco, creando un sound shekerato, una miscela dai suoni vintage che affonda le proprie radici nella dance '60/'70 e nei "funky" delle colonne sonore del cinema trash caratteristico degli anni '70.
Tutto viene mescolato e disperso. Si parte da un funky e una dance che uniti insieme formano quasi una colonna sonora a sé, un risultato nuovo, ma l'operazione di "smagnetizzazione" del passato non si ferma e continua con l'inserimento di loop e scratch che, sotto la guida di Dj Kosmik, disperdono le radici, le influenze iniziali della loro musica, quasi una forma di decostruzione, componendo, prima, e decomponendo, poi, l'iniziale struttura.

Venerdì spazio ai live di: The upnea, La teoria dei giochi, Sublime Follia e Dolce mente.
 
Capita a volte di ascoltare un pezzo con leggerezza e di giudicarlo con troppa fretta. Questo è un caso diverso. I brani dei Dolce Mente si lasciano ascoltare, di prepotenza quasi indescrivibile, con leggerezza. Ad un ascolto più attento nascondono molto più della leggerezza. Calvino, in Lezioni Americane, ci regalò delle proposte di scrittura per il nuovo millennio. La leggerezza, era uno dei caratteri dai quali la scrittura non sarebbe potuta e non avrebbe potuto fuggire. Kundera declamava l'insostenibile leggerezza dell'essere. Su questo punto batte un chiodo. Chiodo scaccia chiodo. Così capita di accostarsi alla musica dei Dolce Mente. Dolcemente è un avverbio, spesso gli avverbi risultano pleonastici, quasi un vezzo, una cosa in più che, nel tentativo di dar forza ad una frase, finiscono per indebolirla, donandole una curiosa insicurezza. Ma, Dolce Mente, è anche un abile gioco di parole e di riflessi. Sfugge al pleonastico e presenta una musica minimalista, essenziale. Riprende per certi versi gli arpeggi semplici, come le piccole cose della vita, di una certa musica di colta estrazione, new wave di prima stagione e indierock alla Television Personalities, ma rinuncia all'acidità, ad esempio, dei suoni alla Tom Verlaine, alla frenesia tipica dei Sonic Youth, al sound ruvido delle avanguardie d'oltreoceano. Primeggiano le atmosfere alla Smiths.
E l'oceano è un luogo da esplorare, perché la musica sembra fatta per muoversi nell'acqua tranquilla, cola al nostro ascolto come gocce di pioggia che cadono lente, una dopo l'altra, si inseguono in una pozzanghera. Un temporale estivo o le ultime reminiscenze.
Musica tipicamente pop. La classificazione pop indica la canzone popolare, di consumo, sfuggendo erroneamente a quello che il pop in origine era stato (Beatles ad esempio). Musica colta. Qui, nasce il punto d'incontro fra il pop d'autore della vecchia scuola e la new wave e l'indie di prima gestazione. Qui, nell'atto della fusione fra queste categorie, si perde l'acidità e la frenesia, resta la semplicità di un arpeggio affiancata da un'elettronica leggera che fa da sfondo alla morbidezza ed all'eleganza del pop della vecchia scuola.

Francesco Aprile