Venerdì 29 aprile (ore 23.00 – ingresso 3 euro) l’Istanbul Cafè di Squinzano (Le) ospita la presentazione ufficiale di Hooray, esordio discografico della indie rock band salentina Spread Your Legs, pubblicato da Lobello Records e distribuito da Goodfellas. In apertura spazio a The Metropolitans, e in chiusura dj set con Tobia Lamare e Vinz Giaimis.
Gli Spread Your Legs sono i cugini salentini degli Arctic Monkeys, i nipotini acquisiti dei Talking Heads. Cresciuti macinando indie e punk mentre intorno incalzava la dance hanno sintetizzato una formula musicale in sintonia con la loro naturale propensione per i party. Cassa dritta, accelerate in levare e chitarre al galoppo, schizofrenie vocali alla Pil, grandi aperture alla Weezer e cori contagiosi sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano Hooray, il primo vero album della band, che, dopo aver vinto Italia Wave Puglia nel 2007, è arrivata in casa Lobello Records, neonata discografica salentina, vincitrice del premio Puglia Sounds come miglior etichetta pugliese partecipante al recente contest Push up di Bisceglie. Un disco granitico che fotografa una band in continua crescita capace di conciliare il college rock americano, il punk funk della Dfa e la nuova onda dei Franz Ferdinand. Immaginate gli Strokes, bene, ora vestiteli da nerd.
Gli Spread Your Legs sono i cugini salentini degli Arctic Monkeys, i nipotini acquisiti dei Talking Heads. Cresciuti macinando indie e punk mentre intorno incalzava la dance hanno sintetizzato una formula musicale in sintonia con la loro naturale propensione per i party. Cassa dritta, accelerate in levare e chitarre al galoppo, schizofrenie vocali alla Pil, grandi aperture alla Weezer e cori contagiosi sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano Hooray, il primo vero album della band, che, dopo aver vinto Italia Wave Puglia nel 2007, è arrivata in casa Lobello Records, neonata discografica salentina, vincitrice del premio Puglia Sounds come miglior etichetta pugliese partecipante al recente contest Push up di Bisceglie. Un disco granitico che fotografa una band in continua crescita capace di conciliare il college rock americano, il punk funk della Dfa e la nuova onda dei Franz Ferdinand. Immaginate gli Strokes, bene, ora vestiteli da nerd.