«Il titolo dell’album è la chiave di tutto. Bisogna porsi all’ordine del giorno dei chilometri da raggiungere». È con questa tesi che il giovane chitarrista Giuliano Vozella ha presentato Youm Yuomusic di Lecce il suo nuovo album «Ordinary Miles», pubblicato dall’etichetta «Workin’Label» e distribuito da IRD. Dopo aver presentato il suo secondo lavoro in prima nazionale al Magazzino Casotti di Gallipoli lo scorso 7 marzo, il cantautore ha eseguito nello «showcase» di ieri quattro delle dieci tracce composte, scritte e arrangiate da lui in lingua anglosassone. Dieci tracce «basate sui chilometri da fare per migliorare». Un mix di jazz, folk e blues caratterizza il sound del «songwriter» pugliese che ha deciso di esprimere la sua poesia in lingua anglosassone per farsi capire, ma anche «perché si dice che la lingua italiana suoni peggio di quella inglese». Forse un giorno scriverà in italiano, ma ora, annuncia, non è una sua esigenza. Una musica originale, che riesce a trasportarti. Una musica accompagnata da una voce pulita, da assoli articolati e da accordi melodici. Poesia pura con uno sguardo al cantautorato americano e suono acustico si confondono, formando ciò che Vozella è diventato. Bastano, quindi, un pezzo di legno e sei corde per portare dovunque un po’ di sé stesso, ma anche un po’ di Tuck Andress, Ani DIFranco e Newton Faulkner, influenze fondamentali per la sua vita artistica. «Ho ancora altro da dire», sempre in lingua anglosassone, è uno dei dieci brani e, non a caso, è stata messa come ultima traccia dell’album.
di Eugenia Giannone