
Oltre al grande mercato e all’ondata di visitatori, il programma prevede la classica mostra di artigianato locale nell’atrio del Municipio. Ma sarà la centrale Piazza Vittoria il vero palcoscenico di attrattive culturali: Coldiretti propone il consueto mercato di prodotti a chilometro zero, non mancheranno poi visite guidate ai frantoi ipogei e al centro storico del paesino. Ci penseranno inoltre giocolieri e trampolieri ad animare gli astanti, rispondendo al progetto “Piazza dell’Integrazione”. Sino alla sera sarà in esposizione “eikôn”, la mostra di icone sacre dipinte a mano secondo la tradizione bizantina, ad opera di Biagio Delle Donne.
Non è finita. Il nuovo protagonista di quest’anno è il Palazzo Baronale, che è stato oggetto di uno studio del Politecnico di Bari: alle 17:30 la presentazione del libro “Memorie ipogee” sarà proposta al pubblico. A seguire, sempre nel cortile del Palazzo, “rivivrà” il mai dimenticato poeta Antonio Verri, la cui memoria verrà già onorata da continui riferimenti alle sue opere lungo il percorso della Fiera, grazie al contributo dei ragazzi del Liceo Artistico “Ciardo-Pellegrino” di Lecce. A mo’ di un leopardiano “Sabato del villaggio”, lo scrittore e poeta caprarese aveva descritto i preparativi e l’attesa che storicamente contraddistinguono la Fiera, nella sua “La cultura dei Tao”, ripresentata ora da Mauro Marino e Piero Rapanà, con la cura del Fondo Verri. Toccherà poi a Simone Franco ricordare l’uomo di cultura nel suo recital “Fabbricanti d’armonie”, che trae spunto da vita e produzioni dell’indimenticato Antonio, scomparso nel 1993, ma mai assente dalla sua Caprarica.
Stefano Verri