Ultime uscite per la salentina Lupo Editore:

Scrivere polvere di Daniele Semeraro, prefazione di Cosimo Argentina (Lupo Editore)

“Potevo percepire in quel silenzio surreale la violenza della memoria, che con un improvviso urlo disumano, mi riportava le voci degli avi ed il loro monito centenario, le urla delle donne ed i loro eterni disincanti, le grida dei bambini e le loro intime paure. Udivo innumerevoli gli abbandoni, i vigliacchi tradimenti, le offese, le triviali vendette, le superstizioni ottuse, tutte voci che nella mia
mente risuonavano come un semplice ed inevitabile richiamo alla normalità, un richiamo che puntualmente disattendevo e ripudiavo come avevo ripudiato mia madre, la mia vita, consacrata ormai alla dannazione, al girovagare nella polvere”. Daniele Semeraro.

Nasce a Locorotondo nel Maggio del 1977, vive a Martina Franca e lavora ad Alberobello.
Chitarrista autodidatta, grande appassionato di musica e letteratura, si affaccia al mondo della scrittura da cantautore. Compone brani musicali per sé e per altri e nel 2008 si avvicina alla scrittura in prosa. “Scrivere polvere” è il suo romanzo d´esordio.

 La Malamara di Giuseppe Triarico (Lupo editore, Collana InBox)

Dall’adolescenza all’età adulta, il tempo inarrestabile trascina via con sé ogni magia e svela impietoso la forza distruttiva delle passioni, mette a nudo fragilità e rancori, scardina la purezza degli affetti adolescenziali che hanno nutrito un mondo, disperdendolo. È la storia di “quelli del Paisiello”, narrata in chiave di contrappunto tra passato e presente, quasi in una corsa che ha la rapidità degli anni e l’intensità del vivere. Fausto e Rocco, Sandro e Antonia – legati da un’amicizia esclusiva e
totalizzante – vivono, gioiscono e soffrono insieme, in una dimensione che credono inattaccabile ma che non li risparmia dalla solitudine, dall’irrequietezza e dal tormento. L’insidia della MalaMara, quel misto di felicità e dolore, quel chiedere sempre qualcosa in più che in vario modo si insinua nella
loro formazione, finisce col vincolarli ad un eterno presente, rendendoli adulti incapaci di confrontarsi con la realtà a viso aperto e vittime di una logica che – per eccesso di amore – si manifesta devastante. Una storia ambientata nel Salento, ma che può essersi svolta ovunque
coinvolgendo una stessa generazione e toccando gli stessi tasti, per questo intrigante quanto basta a suscitare riflessione e ad accogliere il monito rivolto a chi di quella generazione è erede.

Nato nel 1977 a Noci, ma è cresciuto a San Donaci. Architetto, si divide per lavoro tra il Salento e le sue terre natìe. Ama i film di Fellini e quelli con Marlon Brando. Suona la batteria in una cover
band di amici. Spesso accusato di affabulazione illecita dalla prima persona a cui è dedicato questo romanzo; sottovalutato nelle abilità calcistiche dalle altre due.