Un’antologia di comunicazioni, conversazioni, articoli e appunti dedicati a Carmelo Bene dopo la sua morte, dal 2002 al 2022. Ecco Nota Bene, il libro di Piergiorgio Giacchè che insieme con il volume Carmelo Bene e altre eresie  a cura di Franco Ungaro fa parte delle pubblicazioni che la casa editrice Kurumuny, in collaborazione con l’Accademia Mediterranea dell’Attore e il Centro Studi Phoné, ha dedicato a Carmelo Bene nel ventennale della sua morte, con l’intento di rinnovare il dibattito sull’opera del più importante artista pugliese del Novecento, aprendosi anche ai contributi delle nuove generazioni di studiosi e indagando in maniera sempre più capillare la poetica di un autore che continua ancora oggi ad affascinare e sconcertare il pubblico. Nota Bene è una raccolta di scritti «d’occasione», ovvero tratti da convegni, conferenze, interviste, prefazioni e perfino programmi di sala che nasce dall’esigenza di «vuotare il sacco» di una personale ostinazione e di una ininterrotta interrogazione. Mille domande che non si aspettano nessuna risposta «impossibile», ma che testimoniano al contrario l’unica ricerca «possibile» che si può fare sull’arte e la parte di un genio del teatro: quella di sondare la sua alterità e rispettare la sua altezza, per poi cercare di far discendere dalla sua Eccezione le perpendicolari che accadono in ogni scena, ovvero le Regole che riguardano anche gli attori diversi da Bene e perfino gli spettatori divisi su Bene. «Un’antologia finalmente vuol dire, alla lettera, “raccolta di fiori”, che – come si sa – sono un nonnulla rispetto alle Opere di Bene. Proporre ovvero portar fiori è appena un gesto di devozione, che ha senso solo se serve a confermare l’affezione e/o a rinnovare l’attenzione verso le opere e le operazioni di Bene» spiega Piergiorgio Giacchè (Perugia 1946) antropologo, che ha condotto ricerche sulla devianza, sulla questione giovanile, sulla partecipazione politica e la politica culturale e, in particolare, sulla cultura teatrale contemporanea. Giacchè Ha insegnato Antropologia del teatro e dello spettacolo all’Università di Perugia e attualmente è docente di Oralità e Performance presso la Scuola di specializzazione in Beni demo-etno-antropologici. È stato membro del comitato scientifico dell’International School of Theatre Anthropology diretta da Eugenio Barba. È stato, per volontà di Carmelo Bene, il primo presidente della sua fondazione postuma, L’Immemoriale (dal 2002 al 2005). Ha curato con Goffredo Fofi gli atti del convegno Per Carmelo Bene (Roma, 1995). Autore del saggio Carmelo Bene. Antropologia di una macchina attoriale (Milano 1997, II edizione 2007), ha pubblicato, fra l’altro, Una nuova solitudine (Roma, 1981), Lo spettatore partecipante (Milano, 1991), L’altra visione dell’altro. Una equazione fra antropologia e teatro (Napoli, 2004), Ci fu una volta la sinistra (Roma, 2013).