La vita di un uomo, di un grande e instancabile lavoratore, protagonista di una personale storia di riscatto sociale. È la storia semplice, scritta in punta di penna, quella che Gino Peccarisi, noto medico salentino, vicepresidente uscente dell’Ordine dei medici di Lecce, racconta nel suo libro Semplicemente mio padre - Storia di un riscatto sociale, edito da Edizioni Grifo con la prefazione di Livio Romano. È la vita di Michele Peccarisi, vissuta in un periodo non facile, quello a cavallo fra le due guerre mondiali e nel successivo ultimo dopoguerra, anni in cui il Salento attraversava una fase tutt’altro che facile quanto a benessere diffuso e pace sociale. Attraverso la storia di un uomo, suo padre per l’appunto, Peccarisi offre uno spaccato di quello che erano il mondo del lavoro e le dinamiche sociali di quel periodo storico nel Salento. Lo fa attraverso riferimenti storici realmente accaduti e vicende quotidiane della gente comune che lottava per sopravvivere in un contesto sociale che non contemplava garanzie. Non a caso la metafora che usa per descrivere la figura del padre è quella di «un uomo che non è stato mai bambino». Il libro poi, è vivacizzato da personaggi più o meno noti al territorio salentino e che hanno lasciato la loro impronta in quegli anni. Il compendio di tutta la storia è l’insegnamento che la vita di Michele Peccarisi, orfano a sette anni, ha lasciato per il futuro. Scrive Livio Romano nella prefazione: «Lungi (l’autore, ndr) dallo snocciolare freddamente fatti, emozioni, eventi, si sforza invece di condurre il lettore attraverso la storia di una famiglia mettendo in scena episodi paradigmatici, di descrivere e sovente dare la parola a personaggi, e calare que­sti ultimi in ambienti fisici e socio-economici minuziosamente, icasticamente tratteggiati, argutamente analizzati. Il risultato è, come il lettore potrà facilmente appurare, che siamo di fronte a un memoir che, come si dice, si legge come un romanzo, ne ha il ritmo, il sapiente montaggio con le sue analessi e prolessi. […] La straordinarietà di questo memoir, dicevo, risiede nell’affresco storico che Gino Peccarisi, con invidiabile e approfondita conoscenza, fa delle varie epoche che prima il padre da solo e poi tutta la famiglia man mano si trovano a vivere. Siamo catapultati in tempi di emigrazione e miseria, lotte sociali e re­pressione delle stesse, mancanza di prospettive e soprusi. Tempi in cui l’unica risorsa continuava a essere la leopardiana natura maligna, capace di sfamarti così come di buttare all’aria mesi di duro lavoro a coltivare quel leggendario tabacco appeso ai telai di legno che è l’oggetto più iconico del nostro Salento dal dopoguerra agli anni Settanta». Il volume sarà presentato lunedì 16 dicembre alle ore 19 nella sala «Cingolani» della Biblioteca comunale di Villa Cleopazzo. Introduce l’assessore alla Cultura del Comune di Squinzano Eleanna Bello. Interverrà il sindaco Mario Pede a portare i saluti istituzionali. Dialogherà con l’autore il giornalista Massimo Barbano, già capo redazione della Gazzetta del mezzogiorno di Lecce. Sarà presente l’editore. Il volume è pubblicato con il contributo e il patrocinio dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Lecce.