Il Lecce non è una squadra di fenomeni, ma neanche di brocchi, contro il forte Napoli - sembra il gruppo più attrezzato per vincere lo scudetto - la pesante sconfitta non deve destabilizzare l'ambiente, in vista del turno infrasettimanale contro la Spal a Ferrara. I partenopei, più spietati sotto rete, hanno dilagato nel risultato con Llorente, Insigne e Ruiz senza, però, dominare i giallorossi. Il Lecce non ha sfigurato sul piano del gioco, ma annaspa e cincischia troppo in zona gol.
Più continuità di gioco, più attenzione, più concretezza, più cattiveria agonistica, più motivazioni, più voglia di chiudere la partita, sono le caratteristiche di una compagine che finalizza il gioco a proprio favore, e che il Lecce deve ancora sfoderare completamente. La serie A non fa sconti a nessuno, la minima distrazione e sei in svantaggio.
Mister Liverani lo sa come vanno le cose nel campionato e sta cercando di tirare il meglio dai suoi calciatori, i margini per crescere ci sono, non bisogna demoralizzarsi, il gioco di squadra vince sempre sui grandi solisti. C'è da dire che il tasso tecnico della serie A quest'anno è aumentato tantissimo, non sarà facile per una spaesata squadra di provincia riuscire a reggere l'impatto dirompente, a tenere il passo, anche delle cosiddette piccole.
Ci vogliono forma fisica, corsa, tecnica, palleggio, attenzione, umiltà, concretezza, tattica, personalità, grinta, per lottare per la salvezza. Anche i tifosi devono supportare sempre la squadra. Contro questo Napoli non si poteva fare di più, chiudersi in difesa, farsi assediare per tutta la gara, perdere per una sola rete di scarto, non avrebbe di certo migliorato la situazione. Divertiamoci, la serie A è un regalo da apprezzare sempre. Lecce-Napoli 1-4;
Stefano Bonatesta