Dopo la terza sconfitta consecutiva, appare evidente e chiaro il calo generale dei giallorossi, che hanno perso lo smalto dei giorni migliori. Un calo generale nell’arco di una stagione capita a tutte le squadre impegnate nel campionato, è fisiologico. Riuscire ad arginare il calo di rendimento, ritrovando la concentrazione, le motivazioni, grinta e carattere è il lavoro che mister Baroni deve portare avanti, per sbloccare la squadra e farla tornare a segnare e magari a vincere. Il Lecce deve ritrovare la determinazione che lo ha portato fin qui, prima di impantanarsi nelle secche, rischiando di scivolare nelle sabbie mobili.

I margini di distacco dalle inseguitrici, Salernitana, Spezia e soprattutto Verona (-8) sono ancora significativi e gestibili. Ma bisogna tornare a vincere, a segnare, senza scoraggiarsi se qualcosa non va sempre per il verso giusto. In attacco, lo ribadiamo ancora, bisogna trovare soluzioni tattiche alternative, il tridente da solo non basta più, avversari organizzati come i granata lo annullano facilmente. Contro il Toro non c’è stata partita, da subito aggressivi i granata, il Lecce con il pressing alto ha tentato di tenere lontani gli avversari, ma l’uno-due di Singo al volo (20’) e Sanabria (23’) ha spento sul nascere le aspettative del club giallorosso.

Doveva essere una giornata di festa al “Via del Mare”, per celebrare i 115 anni della società, indossando una maglia storica in campo, con il giro di campo prima della gara di Barbas e Pasculli, idoli della tifoseria, primi stranieri del Lecce di Fascetti. Anche un minuto di silenzio in ricordo della tragedia di Cutro. Non è andata bene, terzo ko di fila alla 26ma giornata, condito da un parapiglia al 30’, che ha innervosito i giallorossi, con vari ammoniti. Nella ripresa il Lecce ha provato a suonare la carica, ma il Toro con mestiere ha controllato agevolmente la partita fino al termine. Adesso ci attende una trasferta difficile al “Franchi” contro la Fiorentina, la compagine del tecnico Italiano partita con altri obiettivi ad inizio stagione. In netta ripresa i viola, con Amrabat, il marocchino reduce dagli ottimi Mondiali in Qatar, l’ex Barak, Ikonè, Cabral, Gonzalez e Jovic, giusto per fare qualche nome.

Non sarà per niente facile, ci vorrà il miglior Lecce. Tutte le partite ormai sono sempre più difficili, si avvicina il rush finale, dove ci si gioca la salvezza. Nella mischia Empoli, Lecce, Salernitana, Spezia, Verona, Sampdoria e Cremonese, con l’obbligo di fare tanti punti. Non sarà facile per nessuno, se il Lecce riesce a mantenere l’attuale posizione non ci saranno problemi, solo un crollo verticale comprometterebbe tutto il buon lavoro fatto fin qui. Il Verona per salvarsi deve correre più del Lecce e nella prossima gara affronterà la Sampdoria al “Marassi” in una sfida micidiale. Adesso è giunto il momento di tornare a far punti, di muovere la classifica, il cammino è insidioso, il calendario, diverso dall’andata, può farci perdere ulteriore terreno, tutto si risolverà nelle ultime giornate come sempre. Con coraggio e determinazione il Lecce deve fare la sua parte.

Stefano Bonatesta