Brutta sconfitta all’Olimpico, la Roma ha affondato il Lecce senza fare troppi complimenti, la praticità del veterano mister Ranieri è visibile, l’aver recuperato un calciatore come Hummels in difesa ne è l’esempio lampante. Il Lecce ha resistito per un’ora, poi la torsione di testa di Mancini (59’) ha dato il via alla pesante sconfitta, con le reti del giovane Pisilli e di Konè. Un vero crollo giallorosso, causato dalla netta superiorità della Roma, attenuato dal pareggio di Krstovic su rigore nel primo tempo (40’), dopo la rete del vantaggio di Saelemaekers (13’), e dal palo di Berisha in chiusura. In classifica il Lecce si mantiene sulla linea di galleggiamento, poco fuori dalla zona retrocessione, sotto ai giallorossi annaspano il Verona, il Como, il Monza e il Venezia.
Il campionato continua ad essere spettacolare, l’Atalanta in testa per la prima volta ha superato in classifica il Napoli, a seguire a breve distanza Inter, Fiorentina e Lazio dell’ex Baroni, che per la cronaca aveva chiesto un biennale alla società giallorossa. Il tempo ha fatto il suo corso. Il Monza al “Via del Mare” si presenta male dopo la pesante sconfitta in casa contro l’Udinese, è una squadra che quest’anno non gira bene, ma mister Nesta non si arrende anche se la sua panchina scotta, è alto il rischio esonero. Otto squadre in pochi punti, da 15 a 9, per la lotta alla salvezza, il Lecce a 13, il Monza a 10 penultimo in classifica, daranno vita ad uno scontro diretto importantissimo per le sorti delle due squadre.
Chi vince avrà più birra in corpo per proseguire il torneo con maggiore fiducia. Attenzione a Djuric, Mota, Maldini e Caprari in attacco, brianzoli da non sottovalutare. Nel Lecce difesa da reinventare dopo il grave infortunio di Gaspar, ci vorranno delle nuove mosse tattiche, non sarà facile per mister Giampaolo trovare il giusto assetto. Contro la Roma ci ha provato il tecnico leccese a mischiare un po’ le carte dal punto di vista tattico, ma la manovra non ha funzionato. Il Lecce è apparso a tratti un po’ disunito, quasi nessuna palla giocabile in avanti. Un ritorno al classico 4-3-3, con Guilbert, Baschirotto, Dorgu e Jean in difesa, o riprovare con la difesa a tre e così via. L'atteggiamento positivo in campo sarà determinante al di là di ruoli e moduli.
Stefano Bonatesta