Il Lecce attraversa un momento non facile, la batosta al “Via del Mare” contro il Como ne è l’emblema, i giallorossi però non si devono scoraggiare, bisogna continuare a credere nella salvezza. Non sarà facile conquistarla, ma il Lecce ci deve provare, magari cercando di fare qualche punto contro le prossime agguerrite avversarie: Atalanta e Napoli. La doppietta di Diao (36’ e 92’), nel mezzo la rete di testa di Goldaniga (84’), così il Lecce ha perso malamente in casa, di Morente e N’Dri le poche occasioni da rete non andate a buon fine. Il Como gioca bene, fa prove di tiki-taka, ha guizzi e verticalizzazioni improvvise e all’occorrenza spazza senza fare troppi complimenti. Il crollo al “Via del Mare” prolunga la crisi di risultati del Lecce.
Ci vuole ben altro per salvarsi, mister Giampaolo si è assunto la responsabilità della disfatta, il club giallorosso ha deciso di confermarlo ed ha programmato il ritiro a Bergamo. Il Lecce deve ritrovare nei pochi giorni in Lombardia energie, entusiasmo, grinta, determinazione e concentrazione per risollevarsi da una situazione in bilico. Per fortuna, il pareggio tra Empoli e Venezia non ci ha fatto sprofondare nella zona retrocessione, ma non sarà sempre così. L’Atalanta è un osso duro, ha perso il treno per lo scudetto, ma continua a lottare per il podio e la Champions. Mister Gasperini è un grande allenatore, in grado di far giocare un calcio spettacolare ed efficace a Retegui, Lookman e compagni.
Il Lecce deve rischiare qualcosa, pensare di fare punti solo con Torino e Verona non è sicuro. Affidarsi alle sconfitte altrui nemmeno. Piena fiducia nel tecnico Giampaolo, l’obiettivo è la salvezza, il tempo stringe, ci vuole un vero cambio di marcia. Cagliari, Parma, Lecce, Empoli e Venezia si giocano tutto nelle ultime cinque giornate. Falcone, Krstovic, Baschirotto, Helgason, Gaspar, Coulibaly, Morente devono dare il massimo, spazio ai volenterosi N’Dri e Veiga. Il calcio è un gioco semplice, fatto di passaggi, lo scopo è segnare, per questo il Lecce deve ritrovare la via del gol. In chiusura, ci uniamo all’addio a Papa Francesco, il Pontefice che amava lo sport.
Stefano Bonatesta