Un Lecce frastornato dall’imprevista e prematura scomparsa del suo fisioterapista, Graziano Fiorita, ha conquistato un punto pesantissimo al Gewiss Stadium contro l’Atalanta. Un punto che è una boccata d’ossigeno per i giallorossi. Un fulmine a ciel sereno la tragica notizia che ha scosso tutto l’ambiente giallorosso, partita rinviata di soli due giorni, tra le proteste del club e dei tanti tra addetti ai lavori e tifosi di ogni colore. Lecce in campo con una maglia bianca con la scritta “Nessun valore nessun colore” in segno di protesta ed il lutto al braccio e in petto. Straordinaria la solidarietà da tutto il mondo del calcio e dagli stessi bergamaschi.
Lo show deve andare avanti per qualcuno, così il Lecce ha disputato una bella partita, con il cuore, per Graziano. Guardingo e attento nelle retrovie, in avanti punge gli orobici, con un atteggiamento orgoglioso, forse di rabbia, con una tensione agonistica che non si vedeva da tempo così. Due rigori decretano il pareggio, di Karlsson al 29’ e di Retegui al 69’. Pierotti fallisce il possibile raddoppio, Rebic sfiora l’eurogol, mentre Retegui nel finale prende il palo a Falcone battuto. Un pareggio meritato contro la Dea, un punto importante per la salvezza.
Lo stesso atteggiamento sarebbe auspicabile al “Via del Mare” contro il Napoli, tornato in vetta alla classifica e lanciatissimo verso il quarto scudetto. Il Napoli ha il carattere del suo allenatore Conte, non molla mai, con Mc Tominay, Lukaku e Anguissa a trascinare gli azzurri. Non ci saranno concessioni ai giallorossi che dovranno trovare la forza di giocare in casa, con il lutto al braccio. Da mister Giampaolo ci si aspettano nuovi accorgimenti tattici, con l’Atalanta Karlsson e Kaba titolari sono state mosse azzeccate. Ritornano a disposizione Krstovic e Berisha dopo la squalifica. Il Lecce deve difendere i due punti di vantaggio su Empoli e Venezia, unito più che mai, cuore e carattere in campo per questo rush finale con la meta che appare più vicina. Comunque vada sarà una bella partita in memoria di Graziano Fiorita.
Stefano Bonatesta