Lou Reed e l'occasione mancata. Di non affossare la nostalgia. Sabato 16 luglio, presso lo stadio di Via del Mare a Lecce, si è consumato un omicidio. La tanto attesa serata, almeno nelle idee di chi questo festival l'ha lanciato e tanto osannato, è stata disattesa e non è mai arrivata. Mai decollata, inarcata su stessa nelle pieghe accucciate del ricordo, nel riordinare la memoria e scandire album suoni e colori di una scena che non c'è più. Presentatosi con una band tirata a lucido per l'occasione e fior di supporti tecnici per infilargli, anche, la chitarra, l'approssimazione interpretativa del Lou Reed di oggi uccide la nostalgia del passato, degli ascolti ormai andati a farsi maledire, dopo una serata flop,  di quello che fu e che incantò l'intero mondo musicale andando a sfornare album fra le pietre miliari del rock mondiale. Ed i riarrangiamenti completamente fuori dal sapore tipico dei brani originali, la mancanza, ormai, di verve - "cacciarono l'anima a forza di botte" all'energia del ricordo del passato dinamitato. Resta l'impronta, il passaggio, di un nome che svuota il passato di sé e schernisce la sua musica e resta il potere, ancora grande, di una leggenda che smuove ed esalta il pubblico presente con un gesto appena accennato.

La serata di sabato 16 luglio risolleva il morale con l'arrivo sul palco dei Verdena che si presentano con una scaletta degna di nota e calano lo sferragliare degli strumenti nella desolazione di uno stadio dimenticato. Il sound della band che non si ferma, e cresce di live in live. La netta sensazione dei “passi da gigante” che costantemente compiono e la coerenza musicale di chi, album dopo album, ha saputo rinnovarsi senza mai perdere l'originalità dell'impronta musicale, oscillando continuamente fra influenze disparate, giocando col pastiche come pochi sanno fare, hanno messo in scena un live che non ha tradito le attese.

Eppure, main stage a parte, l'Italia Wave c'è stato. Un altro. Diverso. Dal tono minore. Quasi nascosto. Era tutto a San Cataldo, dove per quattro giorni consecutivi si sono susseguiti sul palco dell'Ostello del Sole artisti come Almamegretta, Perturbazione, Waines, Calibro 35, solo per citare alcuni fra i più interessanti nomi della scena indipendente italiana. Tutto in sordina, nella quiete che richiede il mare, e scontorna i paroloni di megapalchi incerottati di niente.


f.a.