«La tristezza canta e si accompagna al vivere. Eleva suoni per occultare il vuoto». Rita Rucco usa questi suoi versi per la copertina della sua nuova silloge poetica edita da Milella Edizioni, affidando alle prime parole il compito di darne il titolo: La tristezza canta, appunto. Nove «raccolte nella raccolta» compongo il libro, ognuna delle quali sostenuta da versi, frasi e aforismi di grandi nomi: Ed è bisbiglio… ed è poesia (Jorge Luis Borges), Tanto c’è tempo… (Martin Heidegger), Ex-sistere (Jean Paul Sartre), Sei donna (Alda Merini), Inno alla morte (Novalis), A-mors (Pablo Neruda), Se ci sei (Raoul Follereau), Anima mundi (Alessandro Baricco), Dis-amore (Italo Calvino). Sono versi fluenti quelli di Rita Rucco, che nel loro scorrere penetrano nell’animo, lo accarezzano, o lo incitano con una forza nascosta. Non mancano gli affetti familiari in tutto questo, che fanno capolino con i componimenti A mio padre, A mia figlia, A mia madre scritti sul filo del ricordo e nella speranza del pensiero che si fonde in memoria futura. Scrive Carlo Alberto Augieri nella sua premessa al libro: «Nella poesia di Rita Rucco, in cui l’essere sostantivo del nome prevale nel caratterizzare la vita nella sua sostanza d’esistenza, metaforizzata come un libro dalle pagine sparse, ‘spaginate’ come “fogli dispettosi-ribelli/sceglievano sequenze sbagliate”, si affaccia alla lettura del vivere-leggere un io poetico ‘autoriale’, che, agendo come soggetto “alla ricerca di logiche mie”, “ricuce le pagine sparse”, mette “ordine, un ordine statico/ho fermato le pagine/per farne una storia coerente”. L’intenzione di questo “ordinamento” poetico del senso del libro della vita è poter offrire “risposte già date” ai naufraghi del senso, ai contemporanei e non solo, a coscienze che vivono in un mondo che non sa equilibrare la relazione dialogica di domanda-risposta, provenendo, dopo l’oblio della lezione di Platone, da un senso dialogico del rispondere dalle “sequenze sbagliate”, che hanno più domande da porgere che risposte sicure, certe da poter offrire». Laureata in Filosofia, già docente di Lettere, Rita Rucco si occupa di scrittura poetica, narrativa e saggistica. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, tra le quali, per citare qualcuna la trilogia Sensi tra Versi (Agorà), Sensi di Versi (Il Filo), Sensi per Versi (Alberbooks), Incontri a Sud Est (Milella), Un po’ di Niny (Milella). Dirige la collana di saggistica Pluriverso Femminile per i tipi di Milella; collabora, con articoli di opinione, su Beemagazine.it e cura recensioni per autori contemporanei.
«La tristezza canta», i versi di Rita Rucco per i «naufraghi del senso»
- Giuseppe Pascali
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