
Agli indubbi meriti tattici e di personalità nell'aver saputo contenere e far scemare l'iniziativa del Matera, arretrando ed infoltendo la linea difesa, per poi uscire decisamente nella ripresa, vanno appuntati atteggiamento passivo per un tempo e baricentro troppo arretrato per una squadra da vittoria finale.
Riteniamo infatti che il Lecce debba sforzarsi di imporre maggiormente il suo gioco evitando il solito cliché di intasamento arretrato.
La squadra ne ha i mezzi e le potenzialità per farlo come dimostrato in casa di AUTERI, cogliendo una vittoria prestigiosa a seguito di una prestazione comunque lusinghiera.
Compattezza e senso strategico dei GIALLOROSSI di LIVERANI devono abbinarsi a spigliatezza offensiva valorizzando l'alto tasso di penetrazione che contraddistingue, facendo elevare il Lecce su qualsiasi contendente al primato.
Pur soddisfatti della vittoria importante, che ha rivelato un adattamento encomiabile all'avversario e quindi capovolgimento di gioco e predominio nel secondo tempo, non si possono concedere occasioni clamorose, due, sperando nella bravura di Perrucchini in attesa della stoccata vincente.
La ciambella non riesce sempre con il buco e se questa volta è andata bene per gli errori avversari sotto misura e grazie all'eurogoal di MANCOSU non sempre la partita potrà prendere la stessa direzione.
Tra le contraddizioni da risolvere ci sono poi la coesistenza tra Caturano e Di Piazza, non volendo regalare nemmeno parzialmente uno dei due agli avversari, e la posizione ibrida di Pacilli nel ruolo trequartista abulico.
Vincere è salutare ed aiuta a migliorarsi a patto che si sappia fare esperienza giusta evitando inopportuni trionfalismi e cogliendo i segnali da correggere.
Il comunque vincere va supportato da adeguato mestiere nel sapersi controllare e migliorare.