Nel sintetizzare l'incontro del "Via del mare"rileviamo come la difesa leccese abbia svolto le iniziali funzioni della "befana" regalando due gol al giovane Bianchimano e tentandolo una terza volta a seguito di un passaggio arretrato di Riccardi risolto da Perucchini in uscita a "valanga".
Roba da film comico interpretato dai giallorossi fin qui "inossidabili", trasformatisi improvvisamente nella "banda del buco", incapace di reggere il confronto con una " imberbe modesta" Reggina.
Venticinque minuti iniziali inconsistenti e da "thrilling" difficili da prevedere per qualsiasi osservatore, compresa la massa dei fans giallorossi.
Il "black out" improvviso di follia per noi indicibile sarà tema trattato e spiegato successivamente da Liverani.
Qualcuno interpreterà la gara serale in chiave caratteriale/eroica dei giallorossi, apparsi invece deconcentrati, svagati e molli.
È pur vero che Torromino, Tsonev e Ciancio hanno rimesso le cose a posto siglando sempre in tempo record tre segnature di forte impronta individuale, ma questa specie di "macchia nera" non va assolutamente trascurata.
I volenterosi e bravi ragazzini di mister Maurizi hanno fatto una figura degnissima sul piano del gioco manovrato impedendo ai blasonati avversari di prendere palla per lunghi tratti dell'incontro.
La partita ha pure avuto altri diversi sussulti successivi soprattutto in casa Lecce con Di Piazza in serata ad "handicap" sfortunato, ma resta racchiusa nelle emozioni dei cinque gol che pur permettendo un altro passo in avanti, segnalano a Liverani e company che ce da stare poco allegri.
Se il Lecce visto a Siracusa ha meritato consensi unanimi, quello contro la Reggina è stato solo una copia sbiadita lontana parecchio dalla squadra protagonista del campionato.
A cogliere queste incostanze di mentalità', gioco, determinazione ed adeguata applicazione viene chiamato Liverani che deve sgombrare dal rischio annuale di "usura di vittorie".