“Delle volte il vento” è un libro che mette in risalto uno stato d’animo spesso ignorato ed è il desiderio di un donna costretta a scappare dal suo paese d’origine dove incombe la dittatura ma che in realtà desidererebbe rimanere in patria perchè è fortemente innamorata della sua terra tuttavia a causa dei rischi che comporta viverci fugge a bordo di uno dei tanti barconi che salvarono centinaia di vite. Così Milena Magnani, autrice del volume e al suo secondo successo dopo la pubblicazione nel 2008 per la Feltrinelli di “Il circo capovolto” offre una prospettiva diversa riguardo un argomento già trattato da altri scrittori e studiosi in numerosi testi seppur impiegando sempre la delicatezza e la sensibilità che comporta la questione immigrazione e il disagio di chi ne è il protagonista. Fra le pagine del romanzo introdotto da Claudio Lolli e illustrato da Lucio Montinaro, il lettore è catapultato nel passato ossia negli anni ’90, quando nel Salento avvenivano i primi sbarchi degli albanesi che scappavano dal regime comunista di Hoxa. Al centro della vicenda ci sono due donne: Lume e Carmelina, intorno a loro ruotano Uccio Scarda, il contrabbandiere Tzigaretta, il giovane Tonio e tanti altri albanesi sbarcati insieme a loro e pronti a conoscere i salentini e la loro generosità. Le nostre coste hanno rappresentato un approdo di salvezza e il mare che ci separa dall’Albania si è rivelato poi l’unica via di salvezza. Lume, tuttavia, non riesce a farsi coinvolgere come Carmelina dalla musica e dal ballo che rallegra il loro soggiorno. Lei vive di silenzi, resta per ore ad osservare il moto interminabile del mare, così dietro alla sofferenza di una donna sradicata dalle proprie origini compare una terra intrisa di tradizione e di suggestioni magico rituali. È un Salento che sta per esplodere con la riscoperta della musica popolare intesa come una delle forme di cultura locale da riproporre e da rivalutare proprio com’è poi accaduto portando alla ribalta questo nostro lembo di terra che sembrava essere costretto a vivere sconfinato al sud del sud. Il Salento, invece, è diventato il simbolo dell’accoglienza raccontata egregiamente da Milena Magnani, che nel bel libro pubblicato da Kurumuny nella collana “Traversamenti” dimostra di essere sempre molto sensibile alle questioni sociali descrivendo con sapienza la profondità d’animo della protagonista che si lascia trasportare dal vento.