È appena fresco di stampa "Salento fuoco e fumo", il primo libro di Fernando Blasi in arte Nandu Popu, il noto cantante del gruppo Sud Sound System che questa estate ha festeggiato i 20 anni di carriera con il tour "Best off" e la pubblicazione del testo che rientra nella collana Contromano per l’editore Laterza. Il cantautore grazie alla tematica scelta di particolare interesse ha dimostrato di essere un sensibile romanziere oltre che un abile paroliere … ma questo lo avevamo già apprezzato nei suoi testi musicali diffusi anche fra coloro che il dialetto salentino non lo masticano tutti i giorni. Il segreto del raggamuffin italiano sta proprio nell’alchimia dei ritmi giamaicani con le sonorità locali come la pizzica. Questi aspetti ritornano nel libro che colpisce con i colori sgargianti della copertina e il titolo che fa intuire una storia ambientata nel nostro bel Salento dove un ragazzino, protagonista della vicenda, scopre un brutto affare di rifiuti tossici. Gli aspetti della realtà hanno ispirato Nandu Popu che ha prediletto un argomento in grado di regalare mille sfaccettature proprio come gli innumerevoli paesaggi offerti dalle coste come i tramonti a San Cataldo e dall’entroterra descritto in un capitoletto interamente dedicato a tutti gli ulivi di Otranto (anche agli 8000 alberi che saranno deturpati per un progetto che prevede l’ampliamento della SS Adriatica). Il fuoco, quindi, come la passione che prova chi ama questa terra ed è costretta a respirare il fumo proveniente dalle fabbriche come l’Ilva o dalla centrale termoelettrica di Cerano o ancora dalle discariche a cielo aperto troppo vicine ai centri abitati ma soprattutto troppo abusive! Così l’autore lascia spazio alla libertà elogiando la bicicletta. Il giovane appartenente a una famiglia residente nella zona 167 di San Pietro Vernotico, uno dei quartieri più malavitosi del paese nonchè sede di comando della Sacra Corona Unita, inizia a pedalare e attraverso uno sport sano ed ecologista il ragazzo si salva dalle grinfie mafiose. Piacevole come una corsa in mountain bike è la lettura delle 107 pagine del libro che presenta la bici come "una sorta di prevenzione per i minori a rischio" lanciando così un messaggio di libertà, dignità e speranza.

E noi attraverso questo bel testo che consigliamo vivamente ci addentriamo nell’universo della bicicletta soprannominata dai francesi la "petite reine", la piccola regina mentre Enzo Ferrari la definiva la macchina perfetta. Durante la Resistenza fu l’arma prediletta persino dalle donne, quelle libere e ribelli! Oggi, invece, si assiste ad una micro rivoluzione grazie ad alcuni attivista come la Critical Mass che invita i cittadini a privilegiare la bici come mezzo di trasporto, il movimento Salvaciclisti che chiede la sicurezza dei ciclisti promuovendo un manifesto per città a misura di bicicletta, l’associazione +bc a Milano, una ciclofficina, che consente a chiunque di aderire e riparare la propria bici aderendo magari ad una delle lezioni tenute da esperti su ruote, freni, lubrificazione degli ingranaggi, eccetera. Di strada da percorrere per ottenere l’equilibrio c’è ancora tanta da fare ma sono importanti i traguardi raggiunti dalle piccole così come dalle grandi città comprese quelle italiane. Nel nord Europa e nel nord America sono aumentati i servizi di assistenza per chi predilige le due ruote. La stazione ferroviaria di Copenaghen, infatti, ha messo a loro disposizione un ampio parcheggio oltre che una vera e propria autostrada esclusivamente ad uso dei ciclisti. Un’altra maxi pista è prevista in Germania, fra Dortmund e Duisburg, lunga 60 km. Ad Amsterdam sono frequenti delle utilissime infrastrutture: le bicistazioni dove si può parcheggiare la bici in luoghi sorvegliati che offrono servizi di manutenzione, di noleggio persino il bici lavaggio mentre Chicago le bicistazioni consentono una doccia anche ai ciclisti e la possibilità di ricaricare le auto elettriche grazie a micropale eoliche e all’acqua piovana recuperata. A Siviglia, che l’anno scorso ha ospitato il Velocity, oltre a costruire decine di chilometri di pista ciclabile sono stati installati migliaia di archetti dove parcheggiare le bici. E in Italia? Ferrara, capitale della mobilità ciclistica, insieme a Cuneo sono state partner nel progetto triennale CycleLogistic del programma della Commissione europea. I pony express di Milano, inoltre, utilizzano la bici per consegnare plichi e pacchi di piccole dimensioni. Nel 2008, invece, Padova ha ospitato l’Expo bici di particolare interesse per i produttori che nonostante la crisi non si lamentano degli affari, mentre Roma si sta preparando per Roma Expo rivolta ai consumatori. Il fenomeno bici-mania sembra stia crescendo, persino il settore del turismo si è prodigato ad offrire il ciclismo come un’intelligente alternativa per percorrere tragitti da visitare. Lecce per ora non si distingue particolarmente nel settore, forse la lettura del libro "Salento fuoco e fumo" potrà invogliare a prediligere la bicicletta salvaguardando così la propria terra, fin troppo martoriata dagli approfittatori, e beneficiando anche se stessi. Pedalare, infatti, aiuta a meditare e a riordinare i pensieri. Dimenticavo … se qualcuno teme i famelici ladri di biciclette non disperate, un catenaccio è sempre un’ottima soluzione ma esistono efficienti modi per contrastare i furti spesso non denunciati perché il reato non è ritenuto particolarmente grave. Esistono dei sistemi di targatura dei telai come la marchiatura anche del codice fiscale del proprietario oppure l’applicazione di una targa adesiva da iscrivere su un registro nazionale che è accessibile solo alle forze dell’ordine oppure una volta acquistata una bici è sufficiente ricordarsi di appuntare il numero di telaio che si trova sotto la scatola dei pedali e in caso di furto si può denunciare con in mano un dato più attendibile di una semplice descrizione.

di Paola Bisconti