Peut-être. Può essere che a capire una città, un luogo, ci voglia tempo, come diceva il poeta-paesologo Franco Arminio, lo scorso 26 maggio presso il Fondo Verri di Lecce, quel tempo necessario per entrare in un luogo e sentirlo respirare dentro, insieme al proprio respiro. Le strade del centro storico sono strette, ma sembrano dilatarsi nella luce soffocante come fossero ombre di De Chirico. I colori sono quelli di una vita, quelli delle pietre e dei venditori che affollano il corso più dei turisti assiepati ad immortalare l’impossibile. Nel mezzo, Sophie Raimbault che dalla Francia, dice, era venuta in Italia, a Lecce, lo scorso anno per sei mesi presso l’Accademia di Belle Arti, ed ora
A modo suo. Aspetti della pittura contemporanea
a cura di Lorenzo Madaro
c/o E-lite – Studio Gallery
Corte San Blasio 1C (centro storico), Lecce
1 – 31 luglio 2012
inaugurazione della mostra: domenica 1 luglio 2012, ore 20.00
opere di: Dario Agrimi - Carmine Antonucci - Pierluca Cetera - Carlo Cofano - Jara Marzulli - Cristiano Pallara - Alessandro Passaro - Massimo Quarta - Tina Sgrò
orari d’apertura: lun. – sab. 9,00 – 13,00 / 17,00
Il 29 giugno, per i Venerdì del Sunrise di Gallipoli, protagonisti della serata sono GLI ULIVI di PAOLA RIZZO, preziosa artista salentina con il dono di leggere nelle radici secolari di quei tronchi che tanto rappresentano la nostra terra, traducendo fin nell’anima le nostre tradizioni. Ed è proprio Paola a raccontarci che - <Alla base del mio dipingere ulivi è aver visto nell'ulivo l'archetipo per affacciarmi in un mondo inesplorato, risalire alle
Romano Sambati
Lacrimae rerum
Dal 7 luglio fino al 7 settembre 2012
Lequile, Palazzo Andrioli, piazza San Vito
Orari: 10-12.30; 18-20.30
A cura di Emanuele Coppola
Allestimento Andrea Rollo
Ufficio stampa DamageGood
Vernissage sabato 7, ore 18.30
Intervengono Antonio Caiaffa (sindaco)
Emidio Buttazzo (assessore alla Cultura)
Emanuele Coppola (curatore e autore di alcuni testi in catalogo)
Patrocini Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Museo Provinciale “Sigismondo Castromediano&rdquo
Il pensée du Midi in Albert Camus, non abbandonarsi alla hybris, al peccato, il senso del limite per non sfociare incondizionatamente né nella ragione, né nella religione, non arrendersi a quel senso tutto europeizzante della catastrofe del vivere, della totalità della ragione. Mantenersi alla giusta distanza, nutrirsi della luce. I colori di Matisse, le belve del fauvismo, le forme allungate delle donne di Matisse, lo strabordare di queste forme, di gambe, braccia