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Gli «Angelieddhi e tiaulicchi» cavallinesi di Arnaldo Miccoli
- Giuseppe Pascali
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Liriche in dialetto cavallinese che accompagnano una vita intera. Ricordi di un tempo che fu, ironia, ilarità ma anche tanta malinconia nei versi di Arnaldo Miccoli nel suo libro Angelieddhi e tiaulicchi cu fiuri te campagna (Il Salentino Editore), silloge poetica che compendia una produzione poetica che ha seguito di pari passo quella di pittore rinomato dell'autore e che oggi vede la luce in una pubblicazione. Scrive Alessandro Laporta nella sua prefazione al libro: «Le fonti di ispirazione sono molteplici, filtrate tuttavia da una poetica di cui Miccoli non fa mistero: in Comu nasce nna puesia mette insieme – condizione imprescindibile – cervello cuore ed istinto, attenti e preparati al dettato della Musa e forse ci si potrebbe spingere