09 Luglio 2025

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Banner-Libero-header

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
Sono almeno 600 i chicchi stivati tra le saccocce polpose di una melagrana, un numero di semi elevatissimo per un frutto molto apprezzato. Una generosità, quella del melograno, come quella degli antichi egizi e dei popoli del Caucaso che ne diffusero la coltivazione nel resto del Mediterraneo; gli antichi romani ai tempi della conquista dell’Asia minore ne fecero della città fenicia di Side un centro di riferimento e di lavorazione. Granada capitale andalusa, addirittura, adottò la melagrana nel suo stemma, tanti pittori medievali tra cui Botticelli la immortalarono con le loro opere, molte furono raffigurate nell’araldica, altre effigiate sulle monete. Un bastimento carico di simbologie naviga intorno allo splendore dei loro grani

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
Annata ottima per le Doc Salentine (Denominazioni d’origine controllata): produzione sana e ricca di zuccheri grazie all’ultimo sole di agosto che ha fatto elevare il mostimetro oltre la media degli anni precedenti. Già nei primi di settembre prima della raccolta, nella zona Doc Salice Salentino, si registravano valori soddisfacenti; dopo il pericolo di possibili temporali si aveva davvero bisogno di buone previsioni. Già come l’anno scorso si ribadisce la

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
Ci piace ricordare una delle varietà di uva da tavola più diffuse dopo la seconda guerra mondiale quando dalla ricca California, giungeva tra la viticoltura salentina un incrocio conosciuto come Cardinal. Allora, già dalla prima decade di agosto, i cesti ricolmi di uva cardinal, meticolosamente nascosti sotto le grandi foglie di vite o sotto alcuni pochi fichi erano il frutto pregevole di quel terzo ceppo a destra del secondo filare di alberello che conoscevano solo in

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
di Mimmo Ciccarese   L’arte di costruire i “panari” ha il sapore di un rito agreste che inizia dalla scelta del materiale, da una trama di essenze scelte con cura e nel rispetto della natura. Immergersi nell’intimità delle macchie nella ricerca dei giunchi più plastici, quelli che assicurano il miglior risultato, impongono d’effetto anche la conoscenza profonda della sua genesi che ovviamente si può smarrire fra i secoli. Sono pochi, ormai, i canestrai sparsi nel Salento, come sono poche e

Valutazione attuale: 0 / 5

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
Indovinello a trabocchetto salentino: “ Tegnu nu purciddruzzu, stae ttaccatu a manganuzzu, nu mangia e nu mbie, stae cchiu ressu iddru te mie (trad. ” ho un maialino sempre legato, non mangia e non beve ma è più grande lui di me”); soluzione: lu sarginiscu Arriva il mese di Luglio e con lui sua altezza”sarginiscu” nota come “zipangulu” per i calabresi o “sindia” per i sardi, prodotto conosciuto, invece, come cocomero, mellone

Banner promozionale - Bottom
© 2008 - 2025 Salento in Linea