Vivere l’esperienza carceraria vuol dire avvertire, nel profondo dell’animo umano, un senso di colpa misto al rimorso e al rimpianto quindi l’unica salvezza è rielaborare gli sbagli commessi cercando di comprenderne il perché. È un operazione di certo difficile sia per colui che tenta questo disperato esercizio di introspezione sia per la persona che offre il proprio aiuto. Al di là dei risultati, la riflessione in se’ è già un passo per il riscatto della coscienza. Frutto di un intenso lavoro è l’antologia “Eutopia. Un altro luogo”, pubblicato da Lupo Editore, scritto da 16 detenuti che hanno partecipato all’associazione Comunità
Roma, assalto poetico alla città. Sono le strade le protagoniste del transitare, dell’indifferenza e del riflusso nei luoghi di aggregazione modellati, oggi, sull’indifferenza sociale. Sullo spartito dell’inerzia dei rapporti umani disidratati, logori, assuefatti, le Schede Letterarie si muovono. Nate dalle schede in formato a5 usate in ambito scientifico, sono state distribuite, dal 20 al 22 gennaio, a Roma, all’assalto della meccanicità del
Le schede letterarie nascono e si formano, evolvono, dalla strutturazione del pensiero, della ricerca, nell'essenza materica delle schede di ricerca, formato a5, ritagliate, usate in ambito scientifico e, in questo caso, unite, formulate nella cadenza di una piegatura unconventional e richiamate alla loro natura di schede di ricerca dai pixel in copertina, volti alla sistematizzazione del pensiero, fino a farne testo concreto in un processo di razionalizzazione dell'attività
Un brutto fatto di cronaca nera ha ispirato la brillante scrittrice Elisabetta Liguori per la stesura del romanzo "La felicità del testimone", edito da Manni. Cogliendo gli aspetti più profondi della vicenda, l’autrice mette in risalto la figura di una bambina, Flavia, inconsapevolmente testimone di un omicidio. Solo otto anni per dire tutta la verità sulla morte del politico Giovanni Scalise e la paura che incombe nel cuore della piccola Flavia sono la
Mentre i fedeli cristiani, il 28 marzo del 1997, si apprestavano a pregare il figlio di Dio tradito e crocifisso, nel Canale di Otranto, in un fatidico Venerdì Santo, una nuova, crudele e ingiusta Quaresima stava per compiersi. Le vittime del sacrificio furono un centinaio di albanesi che scappavano da uno stato in piena guerra civile su una piccola motovedetta: la Kater I Rades. La tragica storia è la trama dell’interessante libro “Il naufragio. Morte nel