Quando a scrivere un libro è un regista, per giunta giovane ed entusiasta del proprio mestiere, di sicuro c’è qualcosa di prezioso fra le pagine che il lettore si accinge a leggere. "Multisala Salento. Come fare film sotto il sole con pochi soldi e a stento" edito da Kurumuny come sempre originale con le sue proposte editoriali, non è solo un volume interessante ma l’argomento trattato allarga la visione di un settore che coinvolge tutti. Gli addetti ai lavori e gli abitanti di un Salento che non si limita ad essere la location dei film ma intende essere la protagonista delle pellicole. Per fin troppo tempo è stata trascurata e ora è contesa come un gioiello raro. L’autore
"Il giardino dei giochi creativi" non è un libro recente, infatti, è stato pubblicato nel 2009 ma attuale è l’argomento che trattano gli autori: Giorgio Reali e Claudio Procopio con le illustrazioni di Niccolò Barbiero, edito da Salani. Il testo sembra che sia stato scritto da due eterni Peter Pan e per quanto l’espressione ormai sia diffusissima sono, invece, insoliti ed originali i consigli riportati fra le pagine del libro indispensabili per
Amadou alias Papa Ngande Fayenon è solo un ragazzo africano di gran bell’aspetto, con un sorriso pieno di gioia e uno sguardo intenso e profondo. Lui è uno scrittore, un grande scrittore giunto dal continente nero per narrare quello che i suoi genitori raccontavano a lui. Il suo passato appartiene al Senegal, suo padre, sindacalista di Dakar, è soprannominato “il leone”, la madre, invece, insegna alle donne di Sokone come gestire piccole imprese. La sua
Unconventional Press, salentoinlinea.it ospita una testimonianza diretta, dalle porte di Roma, di uno spartito differente su scorribande editoriali. Indipendenti per forza.
Il forte boato di una metro stanca. L’assordante tumulto di un esercito di gente. E poi fuori. Clacson, motociclette, tacchi alti. L’urbe è stanca, ma mai abbastanza da andare a dormire. Un contesto che fa riflettere. Una piazza, una torre, un bar, un tavolino, tre sedie. Quattro menti che
«Datemi un cerino vero, con fiamma viva / e fatemi giocare tra i castelli di carta, i sogni, i libri / il freddo non vi morderà la punta delle dita / non vi indicherà tra le nebbie il sentiero selvaggio del caos / né ghiaccerà il futuro davanti ai nasi schiacciati alla finestra»
Elio Coriano, H 4965, in A tre deserti dall’ombra dell’ultimo sorriso meccanico
La poetica di Elio Coriano ha le fattezze di un tempo indeterminato