Francesco Aprile, Manifesto (vispo, artist’s book)
Ed. Postfluxuspostbooklet, nr. 100
first limited edition of 50 copies
Printed by Postfluxpost, Luc Fierens, Weerde - Belgium, wwww.vansebroeck.be
Settembre 2013
Per le edizioni Postfluxuspostbooklet, Belgio, del poeta verbo-visivo Luc Fierens, esce il numero 100 dei postbooklet verbo-visuali, a firma di Francesco Aprile, contente opere di scrittura verbo-visiva provenienti dall'ultima produzione dell'autore, datata gennaio-luglio 2013. Opere che affrontano le tematiche socio-politiche della frammentazione psichica degli inconsci, dei linguaggi, attraverso il surplus comunicativo della massmedialità. La comunicazione interrotta. Il linguaggio frantumato, ridotto in
Chissà se Pier Paolo Lala e Osvaldo Piliego mentre stilavano “Una frisella sul mare. Canzoni, ricordi e ricette da spiaggia” hanno pensato all’opera di Marcel Proust “Alla ricerca della memoria perduta”. Di certo il grande tarallo di grano o di orzo non rispecchia la deliziosa madeleine che l’autore francese affondò nel thè bollente, ma ciò che accomuna gli scrittori è quanto hanno provato assaporando una leccornia dolce o
Nell’ottobre del 2005 usciva per conto della casa editrice Manni “Dialogo sulla legalità”, un libricino di 70 pagine nato da una conversazione tenutasi a Melpignano il 31 luglio dello stesso anno fra don Luigi Ciotti e Nichi Vendola. Il volume, oltre a riportare gli interventi dei rappresentanti del mondo religioso e politico, è arricchito da 14 schede di approfondimento su episodi, decreti e personaggi legati al tema della giustizia. Una nota
Le "Storie Terragne" di Maira Marzioni e Gianluca Costantini
Un libro-oggetto. Un libro. Storie. Segni. E altre storie e altri percorsi che trascendono la pagina scritta. Sono le Storie Terragne, scritte da Maira Marzioni e affidate al segno di Gianluca Costantini, nate dal lavoro dell’associazione In Alto a Sinistra e affidate alla cura di Francesco Maggiore. Il libro racconta le storie di sei produttori, coltivatori anche loro di segni, perché la
Sazan è l’isola che non c’è. Non è una meta turistica nonostante risulti essere ricca di molteplici bellezze naturali e paesaggistiche, non è neppure abitata da una comunità, ma è stata da sempre presidiata dai militari prima turchi, poi italiani, inglesi e tedeschi. Terra di tutti e di nessuno. Luogo magico, quindi, sospeso sul mare, nel golfo di Valona, tra l’Adriatico e lo Ionio. In questo paradiso di colori tra il verde dei