Del fico se ne parla nel libro della Genesi, nell’Odissea così come nell’Epopea di Gilgamesh. La letteratura egiziana poi è ricchissima di riferimenti a questo frutto ritenuto un dono degli dei, il fico infatti era il simbolo della rinascita. Molti sono gli elementi che richiamano questo aspetto legato alla fecondità: dalle forme delle foglie, ai rami nonchè al frutto stesso che nell’immaginario richiama gli apparati riproduttivi dell’essere umano. Nell’antichità si usava persino il legno dell’albero di fico per fabbricare i sarcofagi, come se questo materiale rappresentasse il grembo materno quindi avrebbe facilitato il passaggio dell’uomo nell’al di
È un fascino antico, ma sempre nuovo quello della Terra d’Otranto descritto fra le pagine di “Viaggio nel Salento magico. Dove si racconta di folletti e streghe, di fate, orchi e sirene, del venefico morso della tarantola, di fatti di vita quotidiana, di usi, di costumi e di superstizioni, con fiabe e filastrocche”.
L’autore Federico Capone nel suo ultimo libro pubblicato nella collana “La terra e la storia” dall’omonima casa editrice
Esce per la casa editrice Manni, “Ilva Connection”, il nuovo libro inchiesta di Loris Campetti, il giornalista e scrittore, che compie un approfondito reportage sulla ragnatela di corruzioni, omissioni, negligenze della famiglia Riva e di coloro che hanno camuffato le molteplici colpe del disastro ambientale. In un contesto splendido come quello della città di Taranto incombe un macigno con il nome Ilva, antico termine latino, che rimanda all’isola d’Elba, ricca
Se vi capita fra le mani il libro di Antonio Perrone, ex-boss della Sacra Corona Unita, inevitabilmente accade di pensare all’affascinante volto di Claudio Santamaria, celebre attore, che nel film “Fina pena mai” interpreta colui che è stato l’esponente di spicco della criminalità organizzata pugliese durante gli anni ‘80. Il lungometraggio uscito nelle sale cinematografiche nel febbraio del 2008 si ispira al libro “Vista d’interni
Nell’era degli Instant-book riscoprire un magnifico romanzo storico come “Il sigillo del marchese” di Giuseppe Pascali edito da Lupo Editore, è un modo per tornare ad apprezzare non solo l’insostituibile bellezza della tradizione letteraria, ma anche la capacità di un autore che ha curato in modo laborioso la propria creatura. Il lavoro certosino, infatti, suscita in chi legge lo stesso amore nutrito dallo scrittore mentre vergava uno dei suoi capolavori